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“The Heads: Live At Last! One chord, three gigs, five years”. Cinque anni dopo una delle più grandi band del pianeta torna live per tre concerti evento. I seminali(ssimi) bristoliani
The Heads, dopo aver recentemente ristampato il secondo album ‘Everybody Knows We Got Nowhere’ (
“… one epic slab of battering ram psychedelia…”), sono pronti al rientro (atteso un nuovo disco forse nell’anno in corso) con la solita formazione che comprende
Wayne Maskell,
Hugo Morgan (attualmente nei
Loop e nei
Pohl, oltre che impegnato alla Replay Records),
Simon Price (da rivalutare il suo progetto
Kandodo che a breve tornerà come
Kandodo 3 con uno split assieme ai
Carlton Melton, a cui collaborano anche Maskell e Morgan) e
Paul Allen (attivo parallelamente nei devastanti
Anthroprophh). Detto che il primo appuntamento sold out al londinese Lexington è già andato, rimane il Roadburn Festival a Tilburg in Olanda. Discografia fiume per una formazione cardine, fondamentale, in un periodo orrido di “psichedelia” blisterata, surrogata, plasticata, riciclata (male), gli
Heads rappresentano il volto (no-look) imprescindibile per COMPRENDERE. Alla base di un suono che manda in orbita (senza precedenti)
Hawkwind (a sentir bene da qualche parte c’è anche
Lemmy e i suoi
Motorhead),
Cluster,
Stooges,
Neu! e il sole del deserto.
John Peel che non era proprio l’ultimo arrivato li volle per le sue
Sessions che ancora oggi rimangono testimonianza di valore inestimabile. Mostruosi. Micidiali. Unici. Il culto continua. Questa è psichedelia.